Nel seno fibrocistico sono presenti cisti nel tessuto mammario: si manifestano come piccole cavità per lo più caratterizzate da ispessimento ghiandolare.
Il seno fibrocistico è considerato fattore di rischio per il tumore al seno.
Sindrome
premestruale, ovaio policistico, fibromi/miomi, seno fibrocistico sono
tutte manifestazioni che hanno come comune denominatore la “dominanza
estrogenica”.
Vediamo di cosa si tratta.
Seno fibrocistico e estrogeni
Nella
prima metà del ciclo femminile, definita fase follicolare,l’organismo
produce in prevalenza estrogeni. Nella fase luteale, che inizia dopo
l’ovulazione, il livello di progesterone sale sensibilmente e prende il
comando per le due settimane successive.
Nella fase luteale gli
estrogeni diminuiscono e aumenta il progesterone, ma può succedere che
la differenza tra i due si mantenga a favore degli estrogeni.
Ciò
può avvenire in presenza di entrambi i valori nei range di riferimento
normali, oppure in presenza di valori di estrogeni normali ma con valori
di progesterone molto bassi.
Quali sono i segni di una dominanza estrogenica nella donna?
Possono manifestarsi in modo diverso in ciascuna donna:
- Sindrome Premestruale
- Infertilità
- Sindrome dell’Ovaio Policistico PCOS (cicli lunghi e irregolari)
- Aumento ponderale, irsutismo, alopecia
- Endometriosi
- Seno fibrocistico
- Cancro al seno e all’utero
- Fibromi uterini
- Bartolinite
- Disfunzioni tiroidee simili all’ipotiroidismo (metabolismo rallentato,
aumento di peso, difficoltà di concentrazione, stanchezza, irritabilità) - Ritenzione idrica
- Calo della libido
- Asma e allergie
- Sintomi menopausali (secchezza vaginale, assottigliamento delle
mucose, caldane) - Problemi cardiovascolari (aumentata coagulazione e rischio di trombi)
- Vene varicose/problemi circolatori
- Depressione, ansia, irritabilità
- Stipsi
La estrogeno dominanza è strettamente correlata ad insulino- resistenza (come per esempio nell’ ovaio policistico).
Gli
estrogeni causano iperinsulinemia perché inibiscono il controllo degli
ormoni surrenalici: si crea un circolo vizioso che determina eccesso di
cortisolo con conseguente eccitazione nervosa, aumento di adrenalina -
noradrenalina conversione di glicogeno in glucosio.
Si ha come
conseguenza iperglicemia e conseguente iperinsulinemia. Tutto ciò porta
alla tipica voglia di zuccheri e ad un’alimentazione sbilanciata verso i
carboidrati, ritenzione idrica e aumento di peso.
L’eccesso di
estrogeni inibisce anche l’efficacia degli ormoni tiroidei. Non è un
caso che i problemi tiroidei siano maggiormente diffusi tra le donne!
L’alimentazione ha un ruolo in tutto questo?
Favorisce una estrogeno dominanza.
Un’alimentazione con frequenze elevate dei seguenti alimenti:
- Zuccheri e Carboidrati raffinati
- Ricca di grassi saturi
- Presenza di estrogeni in carni di animali da allevamento
- Pesci grassi di allevamento che presentano alte concentrazioni di i omega-6
- Uso di acqua contenuta in bottiglie di plastica che espone continuamente a xenoestrogeni
- Uso di alcol
- Latte e derivati per il loro indice insulinemico